La connessione tra le Aurore Boreali e l'attività delle macchie solari è stata presa in considerazione sin dal 1880. Grazie alla ricerca condotta sin dagli anni '50, ora sappiamo che gli elettroni e protoni prodotti dal Sole vengono soffiati verso la Terra dal cosiddetto "vento solare", specialmente in corrispondenza di eventi di grande attività delle macchie solari. I ricercatori hanno anche scoperto che l'attività aurorale è dunque ciclica, raggiungendo un picco quasi ogni 11 anni. Il periodo più recente di picco è stato nel 2013.
La temperatura della superficie del Sole è di milioni di gradi Celsius. A questa temperatura, le collisioni tra le molecole gassose che compongono la nostra stella sono frequenti e provocano forti esplosioni. Gli elettroni e protoni liberi vengono proiettati fuori dall'atmosfera solare grazie alla rotazione del sole e a locali riduzioni del suo campo magnetico. Queste particele vengono prese in cariche dal vento solare e portate verso la Terra, ma la maggior parte di esse viene deviata verso lo spazio dal campo magnetico terrestre. Tuttavia, il campo magnetico della Terra è più debole nei poli e quindi alcune di queste particelle solari riescono a penetrare nell’atmosfera in queste aree dove si scontrano con particelle di gas. Sono queste collisioni che emettono la luce che percepiamo come le luci danzanti del Nord (e del Sud).